Radiogeofonia/3 di A.Nardi da Geologia 2000 [http://www.anisn.it/geologia2000]
Classificazione dei segnali
Questa è una classificazione dei segnali naturali e artificiali fino ad ora ricevuti basata su stime prevalentemente "qualitative", ovvero derivate dalla percezione acustica. I nomi sono stati attribuiti con criterio di assonanza per i fenomeni non identificabili e di identificazione della causa per i fenomeni identificati.
SEGNALI ARTIFICIALI:
- ALTERNATA: ronzio persistente, di tono basso, lievemente modulato, tipicamente prodotto dalla corrente elettrica a 220V della rete di distribuzione. Si tratta di un segnale a larga banda prodotto dalla frequenza principale di 50 Hz e dalle sue armoniche, soprattutto quelle dei 100 Hz e 150 Hz. Forti segnali si rilevano in prossimità di trasformatori e variatori di tensione. Un fastidioso rumore di fondo si rileva ovunque nei centri abitati fino ad una distanza di circa 500 metri dalla rete.
- TELEFONO: dalla dispersione dei cavi telefonici è possibile captare le conversazioni in corso. Portata 0,5-2 m.
- TV: lo schermo dei televisori emette nel raggio di 2 m un forte segnale modulato in cui intensità e frequenza variano in funzione del colore prevalente e del movimento dell'immagine riprodotta.
- COMPUTER: in prossimità di un modem o del cavo di trasmissione dei dati è possibile rilevare durante tutta la comunicazione gli stessi suoni che l'interfaccia emette all'inizio del collegamento.
- CELLULARI: i telefoni cellulari di vecchio tipo (E-TACS) producono un sibilo ronzante per un raggio di 1-2 m anche se attivi in Stand-By. Della comunicazione in corso è possibile captare soltanto il codice tonale (DTMF) al momento della formazione del numero.
- RADIO: fino ad ora è stato rilevato un solo segnale attribuibile ad una stazione radio. Si tratta della ripetizione ritmica regolare di due tonalità (la stazione campione GBR?). È stato possibile captarla in qualsiasi luogo aperto da Roma all'Appennino Umbro Marchigiano.
- PASSO STRISCIANTE: forte fruscio a bassa frequenza prodotto dallo sfregamento dei piedi sull'erba o su terreno granulare. Forse dovuto scambio di cariche con il terreno attraverso un contatto discontinuo (scompare se si assicura un collegamento a terra per altra via).
- PASSI: colpo a bassa frequenza e largo range prodotto da passi pesanti o di corsa su terreno compatto. Il rumore è analogo a quello naturale dei passi ma estremamente più forte di quello udibile. A volte sembra essere indipendente dal contatto elettrico a terra. Presumibilmente dovuto ad effetti secondari del fenomeno piezoelettrico. Su terreno argilloso si manifesta con la massima intensità quando è secco e via via con minor efficacia all'aumentare del grado di umidità. La portata massima rilevata è di circa 10 m nei segnali prodotti da atleti in corsa su terreno argilloso secco.
SOPRA: passi su terreno erboso (scala lineare).
SOTTO: passi su terreno ghiaioso (scala logaritmica).
- ELICOTTERO: il passaggio di un elicottero sulla verticale del sito di registrazione ha prodotto un rumore esattamente identico a quello acustico ma di minore intensità.
- ELETTRODOMESTICI: qualsiasi apparecchiatura dotata di motore elettrico produce un ronzio quando è in funzione. Orologi al quarzo e calcolatrici elettroniche producono ticchettii e ronzii a basso ritmo nelle immediate vicinanze dell'antenna
SEGNALI NATURALI:
- STATICA: crepitio secco lento o colpi secchi singoli, concentrati nella gamma delle frequenze più alte. Probabilmente dovuti a scariche elettrostatiche naturali. Frequenti in estate. Un rumore di fondo continuo di questo tipo precede l'arrivo di nubi temporalesche o, anche in totale assenza di nubi, si è manifestato in concomitanza con grandi temporali che interessavano la Francia o l'Italia settentrionale.
- CIP: schiocchi acuti, simili a cinguettio, si manifestano nel tardo pomeriggio dapprima con cadenza di circa 1 al minuto per poi raggiungere una frequenza massima al tramonto quando può sembrare un coro di uccelli. Pochi istanti dopo il tramonto del Sole la manifestazione cessa di colpo per mantenere un carattere estremamente sporadico. L'analisi spettrografica ha mostrato una sostanziale analogia con le scariche elettrostatiche singole ad eccezione di una protuberanza caratteristica che rappresenta una limitata persistenza del segnale nel range in cui ha maggiore intensità ma con tendenza ad una diminuzione della frequenza di picco. Da questa caratteristica deriva probabilmente la somiglianza acustica con un cinguettio.
Confronto tra CIP e STATICA.
- FULMINI: è il segnale più tipico, generalmente a larga banda, estremamente forte, spesso associabile al fenomeno luminoso, rilevabile a notevole distanza e certamente ben oltre l'orizzonte ottico. Più forte è l'intensità del segnale e maggiore è la sua larghezza di banda. La massima intensità ricade nelle alte frequenze ma può estendersi fino alle medie (da oltre 10 kHz fin sotto 1 kHz). Potenzialmente può raggiungere la massima intensità tra tutti i tipi di segnali ricevuti, nei casi peggiori lascia lo strumento sordo per 1-2 secondi. Si possono distinguere 3 tipi di fenomeni:
- Colpo singolo: segnale unico, associabile a fenomeno luminoso, di massima intensità e massima larghezza di banda. La durata è di circa 1 secondo e non è riconoscibile alcuna caratteristica acustica. Lo strumento resta temporaneamente sordo.
- Scarica rapida: crepitio secco della durata di 1-2 secondi, massimo 3. Inizia di colpo e si esaurisce diminuendo rapidamente la frequenza degli impulsi. Talvolta termina con qualche impulso (1-3) in rapidissima successione dopo una brevissima pausa. È spesso associabile al fenomeno luminoso ma rilevabile anche a distanza maggiore dell'orizzonte ottico.
- Scarica lenta: crepitio secco costituito da una lenta sequenza di impulsi la cui frequenza tende ad aumentare fino ad un valore massimo per poi tornare a ridursi, più rapidamente, fino a cessare del tutto. La durata complessiva del fenomeno può superare i 10 secondi. Non è associabile ad alcun fenomeno luminoso. A volte la fase terminale (riduzione della frequenza di successione degli impulsi) è sostituita da una scarica rapida o da un colpo singolo che riducono la durata complessiva del fenomeno a pochi secondi. In questi casi la fase terminale è associabile ad un fenomeno luminoso.
La letteratura sui segnali naturali in VLF (fonti radioamatoriali) parla di sibili prodotti dai segnali generati dai fulmini che incanalati lungo le linee di forza del campo magnetico terrestre rimbalzano tra due paralleli omologhi. Non ho mai rilevato questi sibili. Si dice però che seguano alcuni canali preferenziali e che i punti di partenza e di arrivo devono trovarsi sopra il 40° parallelo nord o sotto il 40° sud. Forse nessuno di questi canali passa vicino al meridiano 12 oppure la latitudine 42 per la zona del Mediterraneo risulta troppo bassa.
- MOSCA: insetti volanti in prossimità dell'antenna producono un suono analogo al tipico ronzio della mosca.
- VOCE: episodi brevi e molto sporadici, inizialmente attribuiti ad un caso particolare dell'effetto mosca. Si tratta di suoni straordinariamente simili a voci umane che parlano in una lingua incomprensibile. Non solo il timbro della voce ma anche l'intonazione e l'inflessione sono sorprendentemente umani. Dalla mia esperienza di radioamatore mi sentirei di escludere che possa trattarsi di evanescenti interferenze di trasmissioni radiofoniche anche perché tecnicamente non sarebbero demodulabili dal Radiogeofono. Del resto l'impossibilità di identificare una lingua conosciuta è una caratteristica costante. Probabilmente è un suono modulato prodotto da qualche fenomeno naturale con delle caratteristiche qualitative tali che la mente tende ad interpretare come una voce.
- ACQUA: rumori simili al rimescolamento di acqua. Episodi brevissimi e isolati.
- CROP: crepitio lento di tono molto basso simile ad un "crop", rilevato in sequenza e in un'unica occasione. Il più forte della serie è si è manifestato durante una scossa di terremoto che nello stesso sito ha avuto approssimativamente un'intensità del III grado Mercalli. Altri segnali simili ma di minore intensità lo hanno preceduto di pochi minuti.
- VENTO: rumore vagamente simile al soffio del vento, non modulato ma lievemente evanescente, inizia e termina in modo netto. La durata varia da qualche secondo a diverse decine di secondi. Gli episodi più lunghi in realtà presentano interruzioni nette non più lunghe di un secondo. Una lunga sequenza di questi segnali è stata rilevata soltanto nelle 24 ore precedenti i segnali "crop". Si trattò di serie di segnali intervallate da pause di alcuni minuti.
- SCIA: suono isolato, molto sporadico, della durata di 2-3 secondi, con tonalità crescente o decrescente.
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