Precursori elettromagnetici dei sismi ( E.R.Mognaschi )  -  [ Geologia 2000 - http://www.anisn.it/geologia2000 ]

Precursori elettromagnetici dei sismi

6. Conclusioni




È ovvio che, prima di pensare ad un'applicazione pratica e generalizzata di quanto sopra esposto, sia necessaria un'attenta e prolungata sperimentazione per verificare la ripetibilità delle osservazioni e se diverse situazioni locali (tipo di roccia e grado di compressione) forniscono diversi risultati quanto a tipo di segnale e dipendenza dal tempo della frequenza del segnale.

In questo campo l'attività a livello radioamatoriale, purché svolta con serietà e con continuità, può essere molto più proficua di quella istituzionalizzata la quale soggiace a pesanti limiti burocratici ed amministrativi, per non parlare della ben nota diffidenza degli ambienti scientifici ufficiali verso attività non ancora etichettate con un nome preciso le quali, per il solo fatto di esistere e di essere interdisciplinari, vengono solitamente considerate come una potenziale minaccia da parte dei centri di potere costituiti.

Si può infine auspicare che, come in atto per la radioastronomia, vengano riservate delle bande per l'osservazione dei segnali radio naturali e per lo studio delle emissioni del nostro pianeta e che non ci si debba in futuro affidare, come oggi, a quelle parti di spettro elettromagnetico non utilizzate, o poco utilizzate, da altri servizi. Ringraziamenti

Ringrazio Massimo Ossidi per l'invito a presentare questa relazione all'AIR DX Meeting di Sirolo (AN), il Prof. Ugo Zezza del Dipartimento di Scienza della Terra che ha messo gentilmente a disposizione i campioni di roccia, il Prof. Carlo Cinquini, Direttore del Dipartimento di Meccanica Strutturale, ed il Prof. Gianmichele Calvi, Direttore del Laboratorio Prove Materiali e Strutture, che hanno permesso lo svolgimento delle prove di rottura ed il Geom. Michele D'Adamo per la preziosa collaborazione negli esperimenti.


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