Precursori elettromagnetici dei sismi ( E.R.Mognaschi )  -  [ Geologia 2000 - http://www.anisn.it/geologia2000 ]

Precursori elettromagnetici dei sismi

3. Precursori elettromagnetici del terremoto del 12 maggio 97 nell'Italia centrale




Ebbi modo di descrivere già in precedenza (8,9), in riferimento ad una comunicazione ricevuta da Marco Eleuteri (10) di Todi (PG) il QRM osservato prima del sisma del 12 maggio 1997. Questo QRM, demodulato da un radioricevitore, risultava simile al suono prodotto dal cellophane accartocciato. In quell'occasione, è stata effettuata da Marco Eleuteri una osservazione sistematica della frequenza del particolare QRM che può essere considerato, come vedremo, precursore elettromagnetico di un sisma.Fig.1 - Frequenza del QRM in funzione del 
tempo e retta descritta dall'eq. (1) o (2).

Ho pensato di sfruttare i dati quantitativi sufficientemente precisi e dettagliati forniti da Marco e di riportare in un grafico semilogaritmico, mostrato nella Fig. 1, la frequenza radio f del QRM osservato in funzione del tempo di osservazione t e di indicare le incertezze temporali e gli intervalli di frequenza con un appropriato rettangolo. La sorpresa è stata che, ove per la prima osservazione si tenga conto della frequenza più alta ricevuta, le frequenze osservate risultano allineate su di una retta di equazione

log f = log fo - k (t - to)       (1)

ove to rappresenta il tempo (misurato in ore) al quale viene osservato il sisma, fo la frequenza limite del QRM al momento del sisma e k una costante che, per i dati in esame, vale 5.5 × 10 -2 h -1.

Passando dai logaritmi decimali a quelli naturali e, da questi, ai numeri si ottiene:

f = fo exp - ß (t - to)            (2)                    ove ß = k/0.4343 = 0.13 h -1.

La frequenza del QRM in funzione del tempo potrebbe, in altri casi, non essere sempre rappresentata da questa dipendenza, ma potrebbe essere più complicata e sarebbe naturalmente interessante disporre di un maggior nu- mero di dati per ciascun sisma in modo da poter verificare l'attendibilità della relazione proposta. Se, per il momento, si accetta per buona, per il sisma in questione, l'osservata dipendenza di f da t e la si estrapola sino all'ora di inizio del sisma (t = to), che è nota con precisione, è possibile anche calcolare quale sarebbe, approssimativamente, la frequenza limite fo raggiunta dai precursori elettromagnetici subito prima del sisma stesso. Nel caso considerato questa frequenza è di circa 1700 MHz.

Dato che l'andamento della frequenza in funzione del tempo risulta crescente e con andamento noto, l'osservazione dei precursori elettromagnetici di un sisma potrebbe portare a capacità di previsione estremamente utili.


| «« Prec. | Home Page | Radiogeofonia | Sommario | Succ. »» |