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Arte stereoscopica
( forse una nuova risorsa didattica )




Signore e signori:
se l'ultima frontiera dell'arte figurativa è l'immagine digitale, l'ultima frontiera dell'espressione visiva digitale è il 3D. Qualche anno fa ci fu una vera esplosione della moda degli stereogrammi, un modo un po' ruvido ma certamente efficacissimo di riprodurre visioni realmente tridimensionali da una stampa su superficie piana. Ricordo nei mercatini, che allora pullulavano dentro e fuori la città universitaria, decine e decine di poster esposti da ogni parte e assembramenti di gente che si fermava a lungo davanti ad ogni immagine nel tentativo o nella speranza di riuscire a vedere qualcosa. C'era chi gridava all'improvviso: "Eccolo, sono entrato!" e poi c'era immancabilmente chi, ormai rassegnato a non vedere nulla, si imbestialiva per quella folla di fessi che intralciavano il passaggio fissando un muro con lo sguardo ebete. Effettivamente non è facile vedere qualcosa. Bisogna fissare l'immagine (ebbene si: come un idiota) fino a che magicamente non appare qualcosa. Il segreto è quello di non guardare la superficie del quadro ma di mettere a fuoco gli occhi come se si stesse guardando all'infinito, dietro allo schermo e molto lontano, come se questo fosse trasparente. Il quadro si vedrà sfocato ma improvvisamente dalla macchia apparirà... e no, non ve lo dico.
Buona visione! (A.N.)





Preistoria - Un bel quadretto.




Shell - Ma perché non si applica questa tecnica in paleontologia?




H2O - In chimica sarebbe ancor più utile.




Earth - Anche la geomorfologia ne gioverebbe.


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